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Stiamo intervistando chi ha voluto far parte di questa iniziativa rivolta a imprenditori e manager del nostro territorio, per aver parlato con noi di NIS2, Business Continuity e Disaster Recovery, MDR e IoT. Abbiamo però voluto intervistare anche le voci interne di chi guida ogni giorno l’innovazione tecnologica di Fìdoka sul campo, per questo abbiamo iniziato da Rodolfo Rughi, CIO di Fìdoka, che da anni progetta soluzioni scalabili, sicure e su misura per aziende, enti pubblici e territori.
Con lui abbiamo parlato di come si costruiscono reti sicure, infrastrutture ibride e sistemi scalabili, capaci di coniugare innovazione e affidabilità, anche in contesti complessi come quelli dei piccoli comuni o delle PMI.
Intervista a Rodolfo, CIO di Fìdoka
Qual è oggi il giusto equilibrio tra innovazione e sicurezza quando si parla di reti, dispositivi e gestione dei dati?
Oggi non si può più parlare di innovazione “a tutti i costi”. Qualsiasi nuova tecnologia – che sia un dispositivo IoT, un’applicazione cloud o una rete software-defined – deve nascere da un modello di security by design. Da un lato l’innovazione ci permette di abilitare servizi più rapidi, flessibili e personalizzati; dall’altro espone a superfici di attacco sempre più ampie. Il giusto equilibrio passa quindi dall’integrazione continua di test di vulnerabilità (pen-test, red team), sistemi di protezione “next-gen” (EDR, firewall di nuova generazione, microsegmentazione) e policy di governance dei dati. In Fìdoka, adottiamo metodologie DevSecOps per fare in modo che ogni feature venga rilasciata solo dopo aver superato controlli di sicurezza, e affianchiamo soluzioni “innovative” – come reti SD-WAN per il trasporto sicuro del dato – a servizi di monitoraggio 24/7 e backup immutabili.
Quanto è importante progettare sistemi che non siano solo performanti, ma anche pronti a resistere e riprendersi in caso di crisi o guasti?
La resilienza non è un optional: i nostri clienti non valutano più solo il tempo di risposta di un servizio, ma chiedono garanzie concrete su RTO (Recovery Time Objective) e RPO (Recovery Point Objective). Per questo ogni progetto deve prevedere architetture ridondate, georeplicate e orchestrate tramite soluzioni di failover automatico. È cruciale eseguire periodicamente test di disaster recovery per verificare che, in caso di blackout o attacco, si possa ripristinare il servizio nel minor tempo possibile. In Fìdoka, progettiamo ambienti ibridi (on-premise + cloud) con replica sincrona o asincrona dei dati, definiamo SLA chiari e organizziamo esercitazioni di simulazione guasto in collaborazione con il cliente, così da tenere allenati processi e team.
Oggi si parla di sistemi intelligenti e interconnessi. Qual è la sfida più grande dal punto di vista tecnico per integrarli nelle imprese e nei Comuni? E come Fìdoka la sta affrontando?
L’integrazione di device smart e sensori IoT in contesti eterogenei (impianti, edifici, servizi al cittadino) pone due sfide principali: l’interoperabilità e la gestione del dato in tempo reale. Spesso ogni prodotto “intelligente” parla un protocollo diverso (MQTT, OPC-UA, LoRaWAN, NB-IoT), e bisogna orchestrare milioni di messaggi in modo affidabile senza intasare la rete. Da parte nostra abbiamo sviluppato una piattaforma edge/cloud modulare che si basa su microservizi e gateway multi-protocollo, capace di normalizzare e aggregare dati, applicare regole di sicurezza e ridistribuirli verso dashboardosite o verso sistemi di terze parti tramite API REST. In questo modo garantiamo visibilità in tempo reale, scalabilità e compliance GDPR su tutto il ciclo di vita del dato.
Quando parlate con imprese o Comuni, spesso la tecnologia nuova deve convivere con sistemi già esistenti. Quanto è difficile far dialogare vecchio e nuovo? E come si può semplificare questa integrazione?
Il vero nodo è l’obsolescenza: apparati e applicazioni legacy non sempre espongono interfacce moderne, e spesso mancano documentazione o competenze interne. Per semplificare il “dialogo” si fa leva su middleware (bus di servizio, ESB) o su layer di integrazione basati su container e servizi RESTful, che “impacchettano” i dati legacy in formati standard. Fìdoka utilizza approcci graduali di modernizzazione: prima si “virtualizzano” i sistemi (container o VM), poi si espongono connettori appositi, infine si migrano le funzioni più critiche verso microservizi cloud-native. In parallelo, affianchiamo al cliente roadmap chiare per sostituire progressivamente gli elementi obsoleti senza interrompere la produzione.
Come si costruisce un’infrastruttura scalabile in contesti complessi come quelli dei piccoli Comuni o delle aziende locali, dove le risorse sono spesso limitate ma le aspettative alte?
La chiave è una piattaforma modulare “as-a-service” che consente di partire in piccolo e scalare in base alle necessità. In pratica si converge su un’infrastruttura ibrida leggera: un nodo edge o micro-datacenter locale per le funzioni critiche, affiancato a risorse cloud public o private per il picco di carico. In questo modo si paga solo ciò che si utilizza e si evita il sovra-provisioning.
Noi di Fìdoka mettiamo a disposizione pacchetti pre-configurati di Connectivity, Security, IoT e Business Continuity “a consumo”, con portali self-service per monitorare costi e prestazioni. Infine, forniamo formazione e supporto tecnico in loco, per garantire che il cliente – anche con team ridotti – possa gestire in autonomia l’infrastruttura e farla evolvere in base alle proprie esigenze.
Una visione concreta per la trasformazione digitale dei territori
Parlare con Rodolfo ci ha mostrato un approccio concreto e moderno di vedere e concepire l’innovazione: per innovare non bisogna mai trascurare la sicurezza e la resilienza. Le sfide tecnologiche di oggi – dalla gestione dei dati all’integrazione dei sistemi intelligenti – richiedono competenze trasversali, metodologie robuste e soluzioni su misura per ogni realtà, grande o piccola.
È per questo che ci teniamo sempre a sottolineare che non siamo solo un provider di connettività: accompagniamo imprese, Comuni e territori nella definizione di infrastrutture scalabili, sicure e sostenibili, capaci di crescere insieme ai bisogni reali.
Lo facciamo attraverso soluzioni modulari, tecnologie all’avanguardia e un supporto locale dedicato, perché crediamo che l’innovazione migliore sia quella che diventa accessibile a tutti, senza mai perdere di vista la qualità, la protezione e l’affidabilità.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte: se vuoi approfondire qualsiasi dei temi di cui abbiamo parlato con Rodolfo, chiedi una call gratuita per confrontarti con un nostro esperto, cliccando qui.