Fìdoka eroga copertura al Blooming Festival
Giugno 22, 2017Fìdoka al VEMFWD2018
Settembre 27, 2017Fìdoka a Symbola, seminario estivo dal 5 all’8 luglio a Treia http://www.symbola.net/
L’intervento della giornata odierna abbraccia il tema DA AREE INTERNE A GREEN COMMUNITY e sul come guardare i territori oltre l’innovazione istituzionale.
Alessandra Bonfanti di Legambiente guida il confronto e modera le riflessioni dei vari relatori.
Per Fìdoka Srl è presente l’AD Sara Servili che presenta una fotografia dell’espressione territoriale che il noto gruppo di TLC rappresenta con la propria identità vivace e proattiva a generare valore per la comunità.
Marco Stefanetta. Riscoprire la vocazione dei territori: si è sempre fatto così è un mantra che va combattuto. L’identità va intesa come consapevolezza del proprio ruolo, per poi comprendere meglio le potenzialità del singolo, quindi del territorio.
Davide Marino (Università degli Studi del Molise). C’è capitale umano, c’è l’identità territoriale e comunque l’esodo non si arresta. Il web ed il digitale potrebbero aiutare a patto che si possa raggiungere con la Banda larga tutto il territorio. Quindi di quale Governance abbiamo bisogno?
Antonio Nicoletti (Responsabile aree protette Legambiente). Difendere la biodiversità per la transizione alle green community.
Vittorio Cogliati Dezza (Legambiente). Serve un inserimento omeopatico dei nuovi giovani ossia degli immigrati che arrivano. Vanno date le aree interne ai giovani, dovrebbero avere potere decisionale senza essere imbrigliati nelle ragnatele dell’attuale sistema. Bisogna entrare in una logica di cambiamento.
Roberto Paoloni (Sindaco di Belforte del Chienti). Le piccole realtà locali devono essere considerate come lo sono i territori più ricchi e avanzati, altrimenti non riusciranno mai ad essere competitive e nello specifico del post terremoto non riusciranno a ripartire.
Riccardo Santorini (Università degli studi di Urbino). Le richieste delle realtà del territorio devono essere comprese in un alveo che riguardano un’economia circolare. Le sottolineature vanno alla realtà politica, a quella delle amministrazioni locali. Bisogna diventare nuove entità con nuovi strumenti di comunicazione.
Sara Servili (AD Fìdoka Srl). Innanzitutto fa una fotografia dell’attuale scenario definito desertico, nel post sisma, non solo per le aziende ma soprattutto per il singolo cittadino che non ha più punti importanti di aggregazione: Se aspettiamo troppo tempo con interventi lenti, rischiamo di perdere la popolazione e ostacoliamo il suo rientro.
I bisogni del territorio possono essere affiancati ed aiutati dalle nuove tecnologie; l’importante è inglobare queste attività in un progetto comune che dimostri quale aspetto fondamentale è rappresentato dalla soft economy: Bisogna partire dai bisogni della popolazione del territorio e, grazie alle nuove tecnologie, esaudirli:
Sul territorio devono lavorare obbligatoriamente i grandi Player, che creano infrastrutture, insieme a chi puo’ ripensare e dare valore al territorio, cioè i piccoli operatori che lo vivono e in cui investono. Pertanto è una sinergia virtuosa di attori che garantisce una proficua ed efficiente economia circolare per il territorio.
http://symbola.halleymedia.com/live203-FESTIVAL-SOFT-ECONOMY-2017-Intervista-a-Sara-Servili.html