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Aprile 21, 2022La valorizzazione del territorio non è un concetto ad appannaggio delle strategie di marketing e comunicazione. Non è nemmeno un argomento obsoleto da inserire dentro i vademecum di sviluppo territoriale.
Per una regione come le Marche il significato di valorizzazione contiene un bisogno: far conoscere al resto del mondo il suo enorme patrimonio culturale, naturalistico e umano.
Valorizzare il territorio delle Marche vuol dire dare valore ai suoi paesaggi, all’arte, alla cultura, alla sua storia.
Valorizzare vuol dire raccontare. Vuol dire dare valore ai 29 borghi più belli d’Italia. Le Marche sono la regione che tra parchi e riserve naturali (13, per l’esattezza) ha dato i natali a Raffaello Sanzio, Gioacchino Rossini, Maria Montessori e Giacomo Leopardi. L’arte qui è nell’aria, la si respira negli oltre 80 teatri storici e nella manualità degli artigiani di questa terra: dal design, alla tradizione mobiliare, alla carta di Fabriano.
Valorizzare il territorio significa assumersi la responsabilità di “portare fuori” e “accogliere dentro”. Sì, è necessario costruire una narrazione capace di fare da amplificatore nel mondo di quello che abbiamo. Allo stesso tempo è fondamentale investire affinché il territorio stesso sia in grado di accogliere le persone che sceglieranno di visitarlo, di abitarlo, di fare impresa.
Perché qui i megabrand non investono?
Le Marche sono una terra particolare. A causa della scarsa densità di popolazione e del territorio orograficamente complicato, non risulta essere una regione seducente per gli investitori importanti. Non la si comprende appieno, se non ti scorre nelle vene. È per questo che i megabrand non raccolgono la sfida, lasciano stare. Evitano investimenti mastodontici per persone sparse in un territorio complesso.
Per questo, da vent’anni, proviamo a colmare la lacuna. Investiamo nelle risorse umane, nelle capacità, negli obiettivi di ognuno, nei sogni, nella cultura, nelle arti, nelle tradizioni, nella straordinaria bellezza della natura che ci circonda e di cui siamo grati. Investiamo in tecnologia e teniamo connessa una regione che sta imparando a stare collegata con gli altri. La aiutiamo a considerare la rete e la IOT risorse primarie per fare evolvere la propria economia.
La complessità restituisce valore
Operando in questo territorio abbiamo compreso quanto in realtà la complessità restituisca valore. Anche tu che stai leggendo sai bene quanta strada ci sia ancora da fare per restituire ai nostri borghi e alle nostre città una identità sana. Il terremoto ha fatto cadere molto più dei muri. Molti dei nostri clienti abitano in borghi che si stanno spopolando. Cinquecento, mille abitanti, in luoghi silenziosi che sembrano appartenere a una realtà parallela. Gli artigiani, i falegnami e i piccoli commercianti, qui, hanno costruito un microcosmo economico che bisogna tutelare. Bisogna frenare la migrazione dei giovani, offrire loro opportunità per compiere una missione ben più ambiziosa: restituire il futuro a loro e alla terra.
Essere un provider locale è difficile, ma lo abbiamo scelto e voi state ricambiando la nostra scelta con la vostra fiducia.
Questo vogliamo fare: connettere persone e territori. Lo ripetiamo sempre e non smetteremo di farlo fino a quando non saremo certi di aver costruito un’opportunità per ogni singola famiglia e azienda di questa regione.